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lunedì 28 novembre 2011

I POTERI FORTI











Gli alieni, venuti da un'altra dimensione, sono tra noi
e hanno immesso nella nostra atmosfera una serie di virus:
i derivati,
che ci stanno trasformando tutti in zombie.
Questi virus si aggiungono ad una serie di virus
già precedentemente immessi nell'atmosfera nei decenni scorsi.
Il primo virus che fu immesso e che si è dimostrato il più letale
è il consumismo seguito da altri due virus non meno devastanti:
mercato globalizzato e attività speculative fuori da ogni controllo!

Ci ritroviamo sommersi in una società dominata dal mercato finanziario.
Un mercato che domina la politica riuscendo così a calpestare le nazioni
dell'occidente.

Viviamo, quindi, in una una società schiava di illusoria democrazia
e non riusciamo a riappropriarci della nostra libertà
perchè ci risulta impossibile liberarci dai beni di consumo
anche se sappiamo bene che la maggioranza di essi è merce INUTILE!

Per capire bene come siamo arrivati a trovarci in questa situazione schifosa
vi propongo un video, sopra embedato, in cui leggo un estratto di un articolo
di Giulietto Chiesa pubblicato da Megachip.





Il testo tratto dall'articolo:


(LA CRISI SISTEMICA)
La finanza mondiale è crollata per cause interne, endogene.
Non ha subito minacce da un qualche “esterno” ostile.
È affondata da sola. Il che si può anche esprimere in termini
economici, con la formula di “crisi sistemica”.
Perfino il presidente della Commissione Europea, Manuel
Barroso, ha usato recentemente questa definizione.

Che significa che una semplice cura non basterà per
risollevarne le sorti. Anzi, si può dire, al contrario, che è
ormai impossibile salvare il sistema, che si è rotto
irrimediabilmente perché ha in sé la causa della sua fine.

(LE CAUSE)
Le cause di questo disastro sono da analizzare,
ma qualche data di riferimento è già possibile individuarla.
La più importante delle quali è il 12 novembre 1999,
quando il presidente William Jefferson Clinton promulgò
la legge Gramm-Leach-Bliley, che cancellava la legge
Glass-Steagall del 1933 e dava licenza alle banche
d’investimento e a tutta una serie di operatori finanziari,
di lanciarsi in ogni forma di attività speculative.

(I DISASTRI SUCCESSIVI)
I disastri successivi della finanza americana sono noti, anche
se non sono stati abbastanza studiati. Nel 2001 crolla la
Enron Corporation, dopo che erano già crollati altri giganti
come la LTCM. Sono solo alcuni esempi dei molti eventi
nuovi che cominciarono a palesarsi.
Anche in funzione e come effetto di altre norme
ultra-liberalizzatrici , come il Commodity Futures
Modernization Act, anch’esso firmato da Clinton nel 2000,
poco prima di lasciare il suo secondo mandato,
che legalizzava quasi totalmente la sottrazione da ogni
forma di controllo di tutti i prodotti finanziari derivati ,
sia da parte della Security Exchange Commission, sia dalla
Commissione che controllava il commercio dei futures.

(I DERIVATI)
Fu così che prese avvio una forsennata, davvero demenziale,
moltiplicazione di derivati finanziari che venivano trattati
fuori dalle borse e fuori da ogni controllo.

Per rendersi conto di cosa è avvenuto (e di cosa sta
continuando ad avvenire mentre scrivo queste righe) basti
rilevare che dal 2000 alla metà del 2008 (anno del fallimento
globale) questo tipo di operazioni balzarono da circa 100
trilioni di dollari a 684 trilioni.

.(LA SMISURATA CRESCITA DEL DEBITO MONDIALE)
Ora io affermo che la causa della crisi sistemica attuale deriva
dalle decisioni sopra ricordate, che hanno prodotto una
liberalizzazione completa dei movimenti di capitali e di
creazione di derivati: decisioni che hanno creato le premesse
per una smisurata crescita del debito mondiale.
Così, alla “bolla” tecnologica, che produsse il crollo del
NASDAQ, seguì poi la bolla dei subprime, che ha portato al
crack di quasi tutti i principali protagonisti della finanza
occidentale. Questo ha condotto alla liquidazione di un
gruppo ristretto di questi giganti: sono stati sacrificati,
sull’altare della follia, Bear Sterns, Merrill Lynch, Morgan
Stanley, Lehman Brothers, ma altri giganti come Goldman
Sachs si sono salvati e hanno continuato a prosperare.

 (NESSUN CAMBIO DI ROTTA)
Quello che qui importa sottolineare, di nuovo, è che le regole
non sono state mutate affatto.
Bisogna trovare una risposta a questa domanda.
E la risposta è semplicissima. I “proprietari universali” non lo
hanno permesso.
Aggiungo: non c'è alcuna ragione per pensare che lo
faranno in futuro.  Barack Obama non ha mosso una virgola
in questa direzione.  E, sotto la sua guida, la Federal Reserve
ha erogato (tra il dicembre 2007 e il giugno 2010) la
fantastica cifra di 16 trilioni di dollari, a tasso d’interesse
uguale a zero, a tutte le più importanti banche
d’investimento dell’Occidente.  A partire dal gigantesco
flusso che erogava a Citigroup 2,3 trilioni di dollari.

(SUCCEDONO COSE STRANE)
Le cose curiose sono numerose:
la prima è che la Federal Reserve ha rivelato con ciò stesso di
essere la banca di tutto l'occidente, il vero e unico prestatore
in ultima istanza.
La seconda è che la manovra è stata fatta segretamente,
e in violazione delle stesse leggi americane, che prevedono
l’autorizzazione del Congresso degli Stati Uniti per
operazioni anche di gran lunga inferiori quanto a
dimensioni.
La terza è che la Federal Reserve ha ricapitalizzato non solo le
banche d’investimento americane, ma tutte le più importanti
banche occidentali.

(IL FALLIMENTO GLOBALE DELLA FINANZA AMERICANA)
Fanno parte dell’elenco, infatti, giganti “europei” come
Deutsche bank, Paribas, Union des Banques Suisses, Credit
Suisse, Barclays, the Royal Bank of Scotland etc.
Questa mossa è il riconoscimento del fallimento globale della
finanza americana.
Ovvio che non potesse essere resa pubblica, finché qualche
benemerito parlamentare non ha costretto la FED a tirare
fuori le carte.
Ma altrettanto ovvio che, senza cambiare le regole, le banche
ricapitalizzate avrebbero continuato a muoversi verso il
precipizio alla stessa velocità.

(LE LOGICHE DI INTERESSE)
È in questo contesto che esplode il problema dei debiti
sovrani europei. La Grecia ha svolto il ruolo di prima vittima,
di cavia sperimentale. Ma, se si capisce il meccanismo, si
vedrà subito che la questione è di vita o di morte per la
sopravvivenza degli Stati europei, e per la sopravvivenza
stessa di una Europa sovrana, composta di Stati sovrani.
Non si vede infatti come possa esistere una Europa sovrana
se essa risulterà composta di stati assoggettati a logiche e
interessi “esterni”, in quanto non sottoposti ad alcuna
verifica di legittimità democratica da parte dei rispettivi
popoli, ma ormai vengono sopravanzati da una logica
tecnocratica che non intende e non può più dare spazio ad
alcun controllo dal basso del suo operato.

(A RISCHIO ZERO)
L'origine di questa crisi è il derivato di un tentativo disperato delle
grandi banche d'investimento di riprendere la corsa forsennata a
redditività "over 15%" nelle condizioni in cui la crescita dell'intero
occidente è ormai confinata nei decimali dell'unità. L'occasione era
già stata preparata nel momento stesso in cui fu concepito l'euro.
Fu in quel momento (fine anni '90) che l'Europa autorizzò le banche
d'investimento del pianeta a considerare a zero rischio i debiti dei
paesi dell'OCSE. Come scrive il New York Times in un articolo assai
rivelatore dell'11/11/11, erano loro quelli che “made it”, che avevano
creato l'euro. Che, nelle intenzioni di alcuni, sarebbe dovuto diventare
un alter ego del dollaro, nelle intenzioni di altri un contraltare del
dollaro, un'alternativa alla divisa statunitense. Ma in ogni caso si
trattava di un'operazione dall'evidente significato globale e occorreva
lanciare in tutte le direzioni un messaggio di assoluta sicurezza: noi
saremo in grado di proteggere tutti da ogni fallimento. Appunto: i
capitali che arriveranno qui saranno assicurati al 100%: rischio zero.

(TRARRE IL MASSIMO PROFITTO)
Adesso sappiamo che si sbagliarono di grosso. Ma allora
sembrava il contrario. Le grandi banche d'investimento,
si precipitarono a piazzare le loro liquidità nell'acquisto dei
bonds europei.
E, come di nuovo scrive il New York Times nell'articolo
citato: «intrappolati nel caos del subprime, i prestatori
avevano visto il debito europeo come un paradiso da cui
trarre profitto». E, per trarre il massimo profitto, in
situazione pressoché disperata di insolvenza, ecco che, «per
paura e avidità», si gettarono su quei bond che avrebbero
garantito il massimo interesse. Dunque il loro obiettivo
diventarono subito non i più sicuri, ma i più redditizi.
L'esempio greco è illuminante.

(I PROPRIETARI UNIVERSALI)
Ma, a parte i sesquipedali “errori” di valutazione della
finanza internazionale, si vede qui in trasparenza che
l'Europa odierna, quella di Lisbona, altro non è che il luogo
dove le decisioni dei “proprietari universali” vengono
trasformate in leggi, dove la rapina del sistema a danno dei
popoli viene legalizzata. Intendo precisare che la
finanziarizzazione del debito pubblico degli Stati non è
stato un incidente di percorso. Essa è stata introdotta da
noi con una decisione politica precisissima che si chiama
Trattato di Maastricht e, per realizzarla, sono state spese
risorse enormi, un esercito di propagandisti e zelatori è
stato messo in movimento, armato e finanziato da decine di
centri di influenza, di think-tanks, di lobbies.

(L'INSOSTITUIBILE EFFICENZA DEI MERCATI FINANZIARI)
Qui varrebbe la pena di analizzare in dettaglio come
funziona la macchina che ha prodotto una tecnocrazia di
“posseduti” dal denaro. Una rete di rapporti che copre tutte
le assemblee elettive europee, le corti di
funzionari provenienti dai centri universitari sotto il
controllo della finanza, i dipartimenti della Commissione
Europea, i dirigenti dei partiti politici. Questo "campo di
forze" è stato cementato dall'ideologia dell'insostituibile
efficienza dei mercati finanziari, dall'ideologia della crescita,
mantra che porta in sé una serie di corollari dogmatici
assoluti: la inevitabilità della globalizzazione, l'interesse
superiore che deve annullare, in nome della stessa crescita,
ogni pretesa di “local”, di non standardizzato.

(IL DEBITO SI TRASFORMA IN MERCE)
È con questa micidiale rete di pressioni che il ristrettissimo
vertice dei “proprietari universali” riesce a far passare la
propria visione del mondo. È mediante questo esercito di
"posseduti" che è passata l'ideologia del pensiero unico
finanziario. Il risultato è stato ottenuto ben prima di questa
crisi. Il Trattato di Maastricht vieta alle banche centrali di
finanziare direttamente gli Stati, obbligandoli a cercare
prestatori nei mercati finanziari. Il debito degli Stati si
trasforma così in una merce finanziaria, che può essere
comprata e venduta su ogni mercato, può essere oggetto di
speculazione e scommessa, può essere spezzettata in parti e
inserita in “pacchetti” di derivati, districare la cui
composizione diventa impossibile a chiunque.

(L'IPNOSI DI MASSA)
I destini sottostanti dei popoli, delle donne e uomini in
carne ed ossa, vengono totalmente oscurati. Ciò che rimane
visibile sono le sequenze di valutazioni delle borse che ormai
sfilano sotto gli occhi dei telespettatori nella stazioni
ferroviarie, sui treni, in ogni programma informativo. È
l'ipnosi di massa cui è impossibile sottrarsi. Il tenore di vita
di milioni e milioni di individui viene sconvolto in base a
meccanismi che paiono inesorabili, comunque sconosciuti
alle grandi masse, spesso manovrati da pochissime mani,
spesso addirittura frutto di elaborazioni automatiche di
computer opportunamente preparati.





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